Il canale del Mar Morto: SOLUZIONE

Per dimensionare la condotta si deve in linea di principio effettuare un’analisi costi-benefici. I costi della condotta e dell’impianto sono crescenti con il diametro D della condotta. In particolare, i costi di scavo sono in prima approssimazione crescenti con il quadrato del diametro (anche se esistono economie di scala che attenuano questa forte dipendenza).
 Anche i costi di impianto sono crescenti con D perché più grande è la condotta e più grandi sono le portate di alimentazione dell’impianto di produzione di energia elettrica. Una valutazione del costo totale C(D) della condotta e dell’impianto (a meno dei costi fissi) effettuata per conto della Banca Mondiale ha dato la funzione C(D) = 23.65 D1.6. Questa funzione esprime il costo in milioni di dollari se il diametro è espresso in metri. Tale funzione di costo è quindi crescente e convessa come mostrato in Fig. 2.

Il beneficio B è certamente crescente con il diametro della condotta perché all’aumentare di D aumenta la portata massima umax di alimentazione dell’impianto e diminuiscono le perdite dovute all’attrito. Tuttavia, questi vantaggi tendono a diventare marginali all’aumentare del diametro della condotta per cui ci si può aspettare a priori che la funzione B(D) risulti crescente e concava come mostrato in Fig. 2

 

Il valore ottimo D° del diametro è quello per cui è massimo il beneficio netto, cioè la differenza B(D) - C(D) tra benefici e costi, e ciò accade quando il beneficio marginale B' uguaglia il costo marginale C'.

Per determinare il diametro ottimo D° è quindi necessario valutare, almeno per punti, la funzione beneficio B(D). Ciò non è assolutamente semplice. Innanzitutto, mentre i costi sono concentrati nel tempo, i benefici sono distribuiti su tutta la vita dell’impianto, per cui è importante, per effettuare correttamente il confronto tra costi e benefici, trovare un metodo di “attualizzazione” dei benefici. Il metodo suggerito dalla teoria economica è quello dello sconto dei benefici futuri. In altre parole, se E(t) è la quantità di energia elettrica prodotta all’istante di tempo t, possiamo supporre che il beneficio attualizzato b sia dato da 
dove r è il tasso di interesse supposto costante, p(t) é il prezzo dell’energia e T è la durata prevista dell’impianto. Questa relazione può essere ulteriormente specificata supponendo che la durata dell’impianto sia praticamente infinita e che il prezzo dell’energia cresca esponenzialmente nel tempo 
p(t) = p evt
Definendo allora il tasso di interesse deinflazionato d come la differenza tra p e v,
d = p - v
possiamo dare al beneficio b la seguente forma
Fissato il diametro D della condotta, il beneficio B(D) è pertanto il massimo beneficio b che si riesca a realizzare
Ciò significa che B(D) può essere calcolato risolvendo il seguente problema di controllo ottimo
in cui l’energia è il prodotto della portata u per il salto x diminuito delle perdite c, che dipendono dal diametro della condotta (in realtà le perdite sono funzione anche della portata u(t), ma si è qui fatta l’ipotesi di considerare un campo di valori di portata abbastanza ristretto in modo da poter trascurare questa dipendenza).
In tale funzione la portata u(t) deve soddisfare il vincolo
£ u(t) £ umax(D)                                                                       (2)
e il salto x(t) deve soddisfare il vincolo differenziale 
dV(t)/dt = a(t) + u(t) - e(t)
in cui a(t) è la portata degli immissari (in pratica il fiume Giordano), e(t) è la portata di evaporazione e V(t) è l’invaso del Mar Morto. Se teniamo conto della relazione che lega l’invaso V al salto x e del fatto che la portata di evaporazione è proporzionale secondo un coefficiente a alla superficie S(x) dello specchio d’acqua, l’equazione differenziale diventa
dV/dt = dV/dx dx/dt = a + u - a S
per cui può essere messa nella forma classica x = f(x,u)
 
                                 (3)
 
In questa equazione V'(x) è negativo, S(x) è decrescente con x e l’afflusso a può essere per semplicità, considerato costante. Il livello iniziale x(0) è il livello naturale xn del Mar Morto che è quello per cui l’evaporazione aS(xn) è uguale all’afflusso a del Giordano.
Per risolvere il problema di controllo ottimo (1-3) definiamo la funzione hamiltoniana
e notiamo che questa funzione è lineare nella variabile di controllo u. Per questo motivo la massimizzazione dell’hamiltoniano fornisce la seguente regola
dove
s(t) = e-dt p (x – c) +l/V'
La condizione di esistenza di un arco singolare è pertanto
e-dt p (x – c) + l/V' = 0
da cui segue
l = - p V' (x – c) e-dt
e derivando rispetto al tempo
D’altra parte per il principio del massimo, deve essere
che uguagliata con l’espressione precedente (tenendo conto che x è dato dalla (3) ) fornisce
a - aS(x) - a (x - c) S'(x) = d (x - c) V'(x)                                                               (4)
che è la condizione di singolarità. La (4) è un’ equazione in un’unica incognita: il salto x. Ciò significa che se esistono archi singolari, questi sono costituiti da stati di equilibrio. La (4) ammette in generale un’unica soluzione x° data da (vedi (3))
u° = a S(x°) - a
La relazione (4) di singolarità dimostra che il valore di equilibrio x0 del salto dipende dal tasso di interesse d, cioè x0 = x0(d). Derivando la (4) rispetto a d si ottiene
da cui risulta
Nel caso specifico della depressione del Mar Morto la superficie S dipende linearmente da x per cui S" = 0 e il tasso di interesse è molto piccolo (la Banca Mondiale ha suggerito un valore pari a 0.04) così che
per cui all’aumentare del tasso di interesse (che è comunque un parametro di progetto) si ottengono salti x° sempre più piccoli.
In conclusione, la gestione ottimale del sistema consiste nell’alimentare l’impianto con la massima portata possibile umax fin tanto che in un certo istante t* il salto x, che inizialmente è pari a xn raggiunge il valore x° (vedi Fig. 3). A questo punto la portata in condotta viene ridotta al valore u0a S(x°) - a, cui viene in seguito mantenuta.
 

 
Se invece per qualche motivo fortuito (ad esempio un’annata di afflussi notevolmente elevati) il salto diventa inferiore al valore x°, la regola di gestione ottima suggerisce di interrompere la produzione di energia elettrica (u = 0) fin tanto che il salto x° viene ripristinato. Una volta che si sia determinato il valore ottimo x°(D) del salto e il corrispondente valore u°(D), si può risolvere numericamente l’equazione differenziale (3) con u = umax(D) e x(0) = xn finché ad un certo istante t* si ha x(t*) = x°(D). Si può così determinare B(D) con la formula (vedi equazione (1))
in cui il termine c(D) che rappresenta le perdite è decrescente con D. Ripetendo questa operazione per vari valori di D si può così determinare per punti la funzione B(D) che, come detto all’inizio, è necessaria per eseguire il progetto ottimale dell’intero sistema. Questi calcoli, eseguiti per il caso specifico del Mar Morto, hanno portato ad una soluzione ottima caratterizzata da una condotta di diametro D° di 4,90 m, daun salto x° di393 m e da unaportata u° di 285 m3/sec, cui corrisponde un beneficio netto attualizzato (differenza tra beneficio B(D°) e costo C(D°) ) di 144 milioni di dollari.


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