Un'opera di controllo delle piene: SOLUZIONE

Modellizzando ogni lago con una equazione differenziale, si ottiene un sistema dinamico non lineare del terzo ordine in cui le variabili di progetto (grado di restringimento delle bocche degli emissari del lago 1 e 2) intervengono come parametri incogniti. Tutti gli altri parametri possono essere facilmente stimati per mezzo dei dati disponibili. I colmi di piena sul terzo lago possono pertanto essere calcolati, via simulazione, per diverse combinazioni delle variabili di progetto. Organizzando opportunamente le simulazioni si possono determinare (senza eseguire calcoli eccessivi) gli interventi globalmente meno costosi che garantiscono di evitare inondazioni della galleria.

IL MODELLO:

Indicato con x(t) il livello di un lago misurato rispetto al fondo della sezione del suo emissario e supponendo che le rive del lago siano sufficientemente scoscese da poter trascurare le variazioni di superficie indotte da variazioni di livello, si può scrivere:
 
 

dove qusc rappresenta il deflusso dall'emissario e qin l'afflusso netto (cioè il netto tra afflussi degli emissari, precipitazioni, infiltrazioni e perdite, prelievi ed evaporazione).

Poichè nel caso specifico interessa calcolare il colmo di piena conseguente alla rottura dello sbarramento, le portate degli immissari e degli emissari sono certamente dominanti rispetto a tutte le altre. 
E' pertanto lecito ritenere che qin sia la portata dell'immissario e che qusc sia quella dell'emissario. Inoltre, vista la breve distanza intercorrente tra i laghi è pure lecito ipotizzare che la portata dell'emissario di un lago sia uguale alla portata dell'immissario del lago immediatamente a valle.
Dai dati di Fig.2 appare anche chiaramente che le portate degli emissari sono ben approssimabili con funzioni quadratiche dei livelli, cioè:
 
i=1,2,3

Immaginando, infine, che al momento della rottura dello sbarramento l'Andesi sia in magra già da qualche tempo (per cui ) e che l'acqua contenuta nel serbatoio si riversi istantaneamente nel primo lago (generando così un livello x1 pari a C/S1) il modello dell'intero sistema risulta il seguente:
 
 
(1)
(2)
(3)

Il modello (1,2,3), noti che siano i parametri ai e bi, può essere usato per simulare l'episodio di piena e per verificare, in particolare, che il colmo  sul terzo lago superi effettivamente il metro di guardia esistente tra la quota della galleria e il livello del lago in magra (x3=0).

Nel caso le bocche degli emissari vengano ritoccate, cambiano ovviamente i valori dei parametri ai e bi
Nell'ipotesi che il restringimento della bocca di un emissario dia luogo allo stesso aumento percentuale di portata a tutti i livelli, e tenuto presente che i ritocchi vengono proposti solo sui primi due laghi, possiamo modificare le (1,2,3) nel modo seguente:
 
(4)
(5)
(6)

dove K1 e K2 sono i parametri di progetto, ovviamente vincolati ad essere positivi e minori o uguali a 1. Ad esempio, K1=0.7 e K2=0.9 rappresentano interventi cui corrispondono una diminuzione del 30% e del 10% delle portate del primo e del secondo emissario.

Naturalmente, i costi di intervento C1 e C2 sui due emissari devono essere specificati in funzione delle variabili di progetto. Ciò può essere fatto facilmente ricavando dai dati riportati in Fig.3 due funzioni:
 
(7)
(8)

Il problema di ottimizzazione da risolvere è pertanto il seguente:
 

soggetto ai vincoli
 
 

dove  è il massimo valore di x3(t) soddisfacente le (4,5,6). 
In altre parole, si tratta di determinare il "miglior" sistema all'interno della famiglia di sistemi dinamici (4,5,6) individuata dai parametri di progetto (K1,K2).

TARATURA DEL MODELLO:

Perchè il modello (4,5,6,7,8) sia univocamente individuato è necessario "tarare" i parametri ai, bi, ai e b1 che in esso appaiono.

Il valore del parametro a2 è direttamente leggibile in Fig.3, in cui i tre dati relativi al secondo emissario allineano perfettamente con l'origine. Gli altri parametri possono essere stimati a coppie ((a1,b1),(a2,b2),(a3,b3),(a1,b1)) usando il classico metodo della stima ai minimi quadrati.
In tutti e quattro i casi (vedi Figg. 2,3), si tratta di determinare due parametri A e B di una funzione quadraticaz=Ay+By2
 
z=Ay+By2 (9)

in modo che risulti minima la somma dei quadrati degli scarti ei tra tre valori assegnati  e i corrispondenti valori  stimati con la (9).

Le relazioni che definiscono gli scarti ei sono
 

che in forma matriciale diventano:
 
Fp=g+e

con:
 
e la stima  che minimizza la somma dei quadrati degli scarti  è 
 

Pertanto gli otto parametri (a1, b1) e (ai, bi), i=1,2,3 si possono facilmente calcolare invertendo quattro matrici di dimensione 2x2 (le matrici FTF).

CALCOLO DELLA SOLUZIONE OTTIMA:

Per determinare il progetto ammissibile a costo minimo si può pensare di procedere in due fasi. 
Innanzitutto si può determinare, nel piano (K1,K2), la linea K2=f (K1) cui corrispondono progetti che danno luogo a colmi  al limite dell'accettabilità, cioè 
Nella seconda fase si può invece cercare il punto sulla linea K2=f (K1) cui corrisponde il minimo valore del costo
 

La linea K2=f (K1) può essere determinata nel modo seguente. 
Fissati tre raggi per l'origine nel piano (K1,K2), come mostrato in Fig.4, si cerca su ognuno di questi raggi il punto Pi per cui  (cioè il punto di intersezione con la linea K2=f (K1)). 
La ricerca del punto Pi può essere fatta per simulazione. Ad esempio, per trovare il punto P2 sul secondo raggio, di equazione K2=K1, basta porre K1=K2=K nelle (4,5,6) e calcolare, per mezzo di un opportuno package di simulazione,  per un primo valore di K, diciamo K(1)
Se ,  si diminuisce K (cioè si chiudono ulteriormente le bocche degli emissari) e si ricalcola  per un valore K(2)<K(1) e così si procede finchè dopo n iterazioni, si trova un valore K(n) di K cui corrisponde un colmo .
Gli ultimi due valori trovati di K individuano un intervallo (K(n),K(n-1)) in cui va ricercata, con qualche ulteriore simulazione, la soluzione corrispondente al punto P2.
 

Fig. 4:Determinazione dei punti Pi, i=1,2,3 e della linea K2=f (K1
rappresentante le soluzioni al limite di accettabilità
Trovati i tre punti P1, P2 e P3, ipotizzando che la linea K2=f (K1) sia ben approssimabile da una parabola di equazione
 

si possono determinare i parametri q, r e s imponendo il passaggio della parabola per i tre punti Pi.

La seconda fase dell'ottimizzazione consiste nel risolvere il problema:
 

soggetto ai vincoli:
 

per cui, nel caso specifico, per sostituzione il problema diventa monodimensionale, cioè:
 

soggetto ai vincoli:
 

Se l'ottimo è un punto interno all'intervallo (0,1) deve essere:
 

e quindi:
 
(10)

Determinati i parametri q, r e s è pertanto immediato verificare con la (10) se  e se il corrispondente valore di K2, cioè , è pure compreso tra 0 e 1. 
In caso affermativo  è la soluzione ottima del problema. 
Altrimenti, la soluzione è di frontiera  oppure  come indicato in Fig.4.
Naturalmente, la soluzione così trovata è soltanto una soluzione subottima a causa delle approssimazioni introdotte.
Nel caso si voglia una soluzione più vicina all'ottimo, sarà necessario eseguire più simulazioni, ad esempio determinando più punti Pi con i quali meglio approssimare la curva K2=f (K1).


 

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