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Si deve innanzitutto determinare un automa
proprio (Moore) che risolve il problema e poi appurarne la minimalità,
verificando che l'automa sia in forma ridotta e che tutti i suoi stati
siano raggiungibili dallo stato corrispondente a semaforo spento. Se l'automa
non è minimo, si devono individuare, per mezzo dell'algoritmo
di Paull-Unger, le classi di indistinguibilità, determinando
così un automa equivalente in forma ridotta, dal quale vanno poi
eliminati gli stati non raggiungibili dallo stato corrispondente a semaforo
spento.
INGRESSI:
STATI:
Dalla descrizione del funzionamento dell'automa si
può però pensare che lo stato debba tener conto sia della
configurazione dei semafori che della presenza o meno di pedoni in attesa.
Nel caso la configurazione sia la A, è anche importante conoscere
l'ultima configurazione diversa da A. Infine, deve esserci uno stato corrispondente
a semaforo spento. In tutto, quindi, si hanno 17 stati, come illustrato
schematicamente nella tabella che segue.
TABELLE DI TRANSIZIONE E
DI USCITA:
è necessario specificare le funzioni f
e h. La funzione f può essere assegnata riportando
nella casella (i,j) di una tabella con n righe e m
colonne (m ed n essendo il numero degli ingressi (6) e degli
stati (17)) lo stato futuro f(i,j).
Nel caso in esame si tratta pertanto di assegnare le seguenti tabelle di cui sono riportate, a titolo esemplificativo, 4 righe (9, 15, 16 e 17). (La specifica delle altre righe è lasciata al lettore come utile esercizio). |
APPLICAZIONE PRECEDENTE |
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APPLICAZIONE SUCCESSIVA |