In un sistema
dinamico l'ingresso in un intervallo di tempo [0,t] e lo stato iniziale
x(0)
determinano univocamente lo stato x(t) e l'uscita y(t) all'istante
finale t. In altre parole, l'evoluzione nel futuro del sistema è
sempre garantita e univocamente individuata. Nel caso dei sistemi lineari
ciò risulta evidente dalle formule
di Lagrange (20) e (22) valide per .
In alcuni sistemi l'evoluzione è garantita e univocamente individuata
anche nel passato. Tali sistemi sono detti reversibili. Per i sistemi
lineari vale il seguente risultato.
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I sistemi lineari a tempo continuo sono
reversibili, mentre quelli a tempo discreto lo sono se e solo se la loro
matrice A non è singolare. |
La dimostrazione di questo teorema segue
dal fatto che nel caso dei sistemi a tempo continuo la matrice di transizione
è invertibile (la sua inversa è, infatti, ).
Nel caso dei sistemi a tempo discreto, invece,
, per cui è
invertibile se e solo se
e, quindi, A è invertibile.
Il Teorema 3 lascia intravedere
una forte analogia tra sistemi a tempo continuo e sistemi a tempo discreto
reversibili. C'è invece da aspettarsi che i sistemi irreversibili
a tempo discreto necessitino, in un certo senso, di maggior attenzione.
La peculiarità della irreversibilità è spesso poco
evidenziata anche perché i sistemi a tempo discreto che vengono
discussi con maggior frequenza sono i sistemi a segnali campionati
che, come vedremo nel prossimo paragrafo, sono reversibili. Esistono, tuttavia,
importanti classi di sistemi a tempo discreto che sono irreversibili, come
i sistemi a memoria finita che sono quelli in cui lo stato iniziale
influenza l'evoluzione del sistema soltanto per un periodo di tempo finito.
Poiché
x(t)=F(t)x(0)+Y(t)u[0,t)(.)
in tali sistemi il movimento
libero è nullo a partire da un certo istante, qualsiasi sia
lo stato iniziale x(0). Ciò implica che det=F(t)=det(At)=det(A)t=0,
cioè l'irreversibilità. |